sabato 21 luglio 2007

Lithium



Nell’ultimo anno delle medie la storia era questa: o eri con gli Oasis, o con i Nirvana. Se eri con gli Oasis, avevi un punto in comune con le ragazze. Se eri con i Nirvana le uniche ragazze con cui avresti potuto avere dei punti in comune erano delle superiori e, quindi, comunque, non ti avrebbero cagato a priori.

C’erano anche i Guns’n’roses, che venivano ascoltati da quelle ragazze che da lì a un anno, massimo due, avrebbero portato un lutto in differita per la morte di Kurt Cobain.

Chi ascoltava i Nirvana veniva chiamato: metallaro, satanista, blasfemo, pazzo, uno che inizia a capire qualcosa di musica (ma questo era un giudizio molto di parte, e veniva da ragazzi che non appartenevano alla scuola, quindi privi di spessore sociale). Sull’album i testi della canzoni non c’erano, e anche se ci fossero stati non credo che saremmo riusciti a tradurli. E, se anche avessimo avuto questa facoltà, probabilmente ci sarebbe mancata la voglia per farlo.

Un paio di volte ci convincemmo davvero che Kurt cantasse versetti demoniaci. E questo ci faceva sentire addosso un’aria mistica, pericolosa e ribelle. Ma, sfortunatamente, solo noi eravamo in grado di percepire quell’aura.

Ascoltare i Nirvana, o almeno ascoltare i Nirvana alle scuole medie, ti faceva sentire diverso dagli altri. Aveva il potere di farti essere sicuro mentre dicevi: “Quei tipi non capiscono un cazzo di niente”. Specialmente quando i tipi in questione non fanno altro che prenderti per il culo tutta la giornata.

Ascoltare i Nirvana alle medie ti faceva sentire più grande di sei mesi, a volte anche di un anno, ma ti faceva stare anche un po’ male, senza capire il perché.

Questo l’avresti capito alle superiori, quando l’inglese lo conoscevi appena un po’ meglio, ma la voglia di sapere il significato di ognuna di quelle parole era più forte di qualunque pigrizia. Non dimenticherò mai quella sera, a casa mia, nella mia stanza, io Alex e Santo che scrivevamo su dei fogli bianchi la nostra traduzione di quelle canzoni. Quando le rileggemmo non dicemmo una parola.

Tranne Alex, che dopo un po’, esclamò: “Ragazzi, adesso sono cazzi belli per tutti!”


giovedì 12 luglio 2007

Evoluzione e soppressione



Il Terzo Mondo verrà soppresso dall’Occidente, è il normale processo della natura: la razza più forte che sopravvive alla più debole. La dura legge del darwinismo. Certo, quando il naturalista inglese teorizzò L’origine della specie non c’erano ancora gli elementi necessari per comprendere che l’uomo, a differenza degli altri animali, ha smesso di modificare il proprio corpo rispetto all’ambiente naturale ed è passato al mutamento di quest’ultimo, e alla costruzione di protesi tecnologiche e di elementi prostetici in grado di attribuire nuovi significati e nuovi capacità al suo organismo. L’evoluzione umana, così, non è più un evoluzione genetica, basata sugli invisibili filamenti del DNA, ma avviene al di fuori, per connettersi e diventare tutt’uno con il corpo, dando vita ad una nuova specie, l’uomo tecnocrate. L’uomo tecnocrate è perfettamente inserito in un contesto di macchine e computer che sa usare allo stesso modo in cui il primate era in grado di afferrare oggetti e utilizzarli come armi da scagliare contro i nemici e contro le prede. A tutto ciò l’uomo del Terzo Mondo non è arrivato. Le cause sono varie e inferiscono condizioni storiche e politiche, che vanno dalla loro posizione geografica (distante da civiltà più avanzate in grado di poterli far progredire) al colonialismo e al post colonialismo, in cui il futuro uomo tecnocrate, trovatosi di fronte alla scelta di poter o far evolvere queste popolazioni o soggiogarle, ha scelto la seconda ipotesi, dando il via alla soppressione della specie. Non dico che la cosa è giusta o sbagliata, è semplicemente naturale. La mancata evoluzione tecnologica (col quale l’uomo tecnocrate è entrato in simbiosi) non è una causa da attribuire a queste popolazione, anzi è stata causa dell’Occidente, che sin da allora ha esercitato la sua pressione di civiltà più forte. Questo perché oggi, nell’affrontare la faccenda, non possiamo fare a meno di tenere a mente che le varie razze umane (che hanno peculiarità diverse e diverse conformazioni fisiche) non sono più distinte e separate, ma si sono unite in amalgami razziali e non possono essere più distinte per specie, bensì per civiltà. La civiltà Occidentale oggi è la più forte e, seguendo la natura – e non quella teorizzazione cattolica e giusnaturalista che chiamiamo natura umana – sopprimerà il Terzo Mondo, per affermare la sua potenza e per appropriarsi delle risorse che le permetteranno di evolversi ulteriormente.