giovedì 18 gennaio 2007

Certi ragazzi a gennaio



Nessun senso di colpa, non è importante per me
tu non stare in pensiero è solo un finto cuore
Gennaio, Federico Fiumani



Certi ragazzi a gennaio si sentono inquieti e non hanno voglia di studiare. Gli esami sono vicini e loro provano a sfogliare le pagine, a sottolineare e a ripetere, ma tutte quelle parole sembrano volare lontano; forse proprio lì dove vorrebbero volare loro.
C'è chi del sogno americano se ne frega, ma vorrebbe scappare a New York, alla ricerca di un amore Erasmus durato il tempo necessario per essere definito tale, e vissuto con un intensità così forte da provare un po' di rabbia quando qualcuno glielo ricorda.
C'è a chi basta una persona qualsiasi, un abbraccio, un sorriso, un corpo e un letto per risvegliarsi da questo torpore invernale, che ha lo stesso odore di una primavera rinsecchita.
C'è chi della propria donna non sa che farsene, ma è sesso sicuro (anche perchè con lei è sicuro di fare sesso) e la tiene lì, in attesa che arrivini un'altra che possa diventare qualcosa di più.

Certi ragazzi a gennaio si sentono giù ma non conosco bene il motivo, guardono la televisione, fanno un salto all'Università, leggono Saramago o Nick Hornby, escono con gli amici senza divertirsi più di tanto; come se si aspettassero qualcosa che non è accaduto. Anche se non sanno proprio dire cos'è quel qualcosa.
Questi ragazzi chattano in msn per sentirsi meno soli e poi inveiscono contro quella dannata chat che fa solo perdere tempo, perchè gli esami sono vicini e loro non sono neppure arrivati a metà libro. Ma a mezzanotte li trovi lì, ancora connessi, giusto per scrivere quelle ultime frasi, che sono sia una buonanotte per gli altri nottambuli, sia una specie di valeriana che rende le loro palpebre pesanti e li prepara al sonno.

Ci sono dei ragazzi a gennaio che hanno quasi voglia di piangere, ma poi si rendono conto che non hanno motivo, così ricacciano le lacrime negli occhi, tirano su col naso e mettono nello stereo un cd che li può tiarare su. Ma quella musica non li soddisfa a lungo, così cambiano, mettono qualcosa di triste e in quella melodia malinconica riescono a riconoscersi. Allora hanno l'impressione di avere un motivo per piangere, ma le lacrime ormai non riescono a risalire, così spengono tutto, indossano scarpe e cappotto e si sbattono la porta di casa alle spalle per andare chissà dove.
Ci sono certi ragazzi a gennaio che si sentono giù e non sanno il motivo. Sarà per questo che sorridono come dei Pierrot senza maschera, sentendosi un po' stupidi e un po' confusi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi rispecchio molto in queste parole...

Mannaggia a te...

ifona

Anonimo ha detto...

hai maledettamente sempre ragione

Alinola ha detto...

trovo fiumani, che bello!

Costantino - Miriam in Siberia ha detto...

oddio, il dominio dello zelda editor è crollato...sigh...