venerdì 12 gennaio 2007

Parlando di revisionismo



Se penso al revisionismo storico non posso fare a meno di pensare a zio Tonino (lo zio della mia amica Carmen), che durante la cena del 31 dicembre si fa in quattro per scovare il mini-busto di Mussolini (debitamente nascosto dalla moglie) e, una volta trovato, lo mostra a tutti gli ospiti e ne bacia la marmorea pelata. Non contento, zio Tonino si rivolge alla mia amica Debborah (rea di averlo salutato circa quattro anni fa col pugno chiuso) dicendo: "Tu puoi essere laureata quanto vuoi tu, ma se mi dici che sei comunista vuol dire che sì scem'!" Debborah cerca di fargli capire che lei non è propriamente comunista, ma non serve, le parole di zio Tonino sono una valanga e attirano l'attenzione dei presenti molto più di quelle del presidente della repubblica e del suo tradizionale discorso di fine anno. "Perchè a scuola mica te la dicono la verità" esclama con gli occhi che brillano dall'esaltazione. Poi prende il libro di Pansa e dice: "Lui invece dice la verità, ti dice tutte le schifezze che i comunisti hanno fatto e che Togliatti era un corrotto". Poi ricorda la sua infanzia e con una certa commozione ci racconta di quando i parenti dicevano di lui che era "un bambino con la stessa capa tosta di Mussolini".
Ecco, io quando penso al revisionismo storico penso a questo. E, malgrado quella sera ridevamo, ascoltando le parole di zio Tonino senza dargli troppa importanza, ora se ci ripenso e ci faccio attenzione, mi rendo conto che la cosa è molto più inquietante di quel che può sembrare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

pensa che io sono inquietata da 23 anni...carmen
ricordo che nn mi fece gli auguri per l'onomastico perkè votai santoro.....

Anonimo ha detto...

Ricordo che nei miei lontani 17 anni feci il pugno alzato, dopo il concerto dei modena city rambles...

non parlo' a Carmen per circa sei mesi...

ifona