domenica 25 febbraio 2007

Dario Bellezza




Per amore di solitudine rimasi solo:
solo rimasi per amore di niente; come
giovinezza passando in apertura
di giorno minacciando la belva di me
più bisogna, incanutita amante
del vuoto, io, la bestia del riso
asciutto. Sono qui, il fiato spesso
del malato che non vuole significare.


Ritrovo Dario Bellezza un po' per caso e un po' perchè è un grande amore della mia adolescenza e in questo periodo ogni pulsione di allora sta tornando a trovarmi (o forse sono io che torno a trovare loro). E' nascosto dai libri più nuovi, quelli comprati negli ultimi anni, e da quelli che spulcio più spesso. Il volume (un'antologia con le poesie dal 71 al 96) non è sgualcito come altri, ma sembra quasi nuovo, come se la pressione degli altri libri lo avesse rimesso in forma.
Lo sfoglio e ripenso a quando leggevo le sue poesie seduto sulle scale della banca di piazza del Gesù, con una birra poggiata di fianco, in attesa che gli amici arrivassero, in compagnia solo del mio nichilismo da bar dello sport.
Era il mio atteggiarsi quello: adolescente dark, che beve e legge poesia, mentre tutt'attorno il fremere dei genovesini e non s'incontava per il loro sabato sera d'aria. C'erano altri che avevano un libro di poesie con se, per lo più Bukowski e Baudelaire; le leggevano a voce alta a chi volevano rimorchiare e, qualche volta, funzionava pure. Quando mi chiedevano cosa leggessi e mostravo il libro come risposta, mi guardavano strano, cercando di capire dalla copertina (semplice, con un cuore rosso scarabocchoato sul fondo nero) e dal nome di che si trattasse; qualcuno, ogni tanto, ci dava in'occhiata. Morte, solitudine, amore, omosessualità: era questo quello che si trovava in quelle pagine, che dovevano essere lette a più riprese per essere pienamente comprese. Il più delle volte però, chi leggeva mi restituiva il libro e andava a comprare del fumo o altro, disenteressato o annoiato. Così restavo lì, ancora con gli occhi puntati su quelle pagine, sino a quando non mi rendevo conto che s'era fatta ora; così rimettevo il libro in tasca e andavo da questo o da quello, cercando di organizzare un sabato sera che (sapevamo in partenza) sarebbe stato identico a tutti gli altri.

(Mica pensavate di trovare in questo post qualche pensierino critico sul poeta?)

1 commento:

Anonimo ha detto...

sisi... mi piacciono queste immersioni nell'adolescenza!^^